In uno degli ultimi articoli ti ho parlato dello smalto dei denti, la parte più dura del nostro corpo, quella che salta subito all’occhio se hai una bocca e un sorriso sani. Oggi voglio approfondire uno dei problemi più comuni che possano capitare allo smalto, ovvero l’erosione da acidi.
Facciamo un piccolo passo indietro: di cosa è fatto lo smalto dei denti? La sua componente principale si chiama idrossiapatite, ovvero fosfato di calcio, una sostanza piuttosto sensibile agli acidi.
L’erosione dello smalto è la perdita di sostanza dura del dente dovuta all’esposizione, frequente e prolungata, ad agenti acidi.
Un esempio è l’assunzione frequente di cibi e bevande insospettabili, perché spesso ciò che è raccomandato in una sana alimentazione può non essere altrettanto salutare per i nostri denti.
Paradossale, vero? Ti faccio un esempio: gli agrumi, uno degli alimenti più importanti per l’assunzione di vitamina C e carotene, contengono anche degli acidi che sono tra le principali cause dell’erosione e usura dello smalto.
Ciò non significa ovviamente che devi smettere di bere spremute d’arancia 🙂 Se sei una persona attenta alla propria igiene orale, e fai periodicamente i controlli da uno specialista, puoi coniugare le tue scelte alimentari con una bocca sana e luminosa.
Ci sono naturalmente altre cause di erosione dello smalto: chi soffre di reflusso gastroesofageo, oppure in caso di disordine alimentare (anoressia e bulimia), il vomito frequente porta in bocca sostanze acide che possono erodere lo smalto. Inoltre, un’analoga condizione può capitare a chi fa uso di dentifrici troppo abrasivi o a chi è affetto da bruxismo.
Se non curato per tempo, uno smalto eroso può portare a patologie più serie nelle parti interne dei denti, che non beneficiano più della “protezione” dello smalto e sono dunque esposte ai batteri.
È stimato che circa una persona su cinque, tra i 18 e i 35 anni, presenti una significativa usura dello smalto. Di norma, come avviene per altre patologie del cavo orale, ci si accorge del problema quando ormai è in fase conclamata: lo si può notare in un cambiamento di colore dello smalto, che tende a essere trasparente ai bordi, o in un’eccessiva sensibilità dentinale.
Per questo è importante ricorrere periodicamente all’igienista dentale, in modo da avere una diagnosi precoce del problema e curarlo al meglio.
Ci sono diversi modi in cui l’igienista dentale può esserti di supporto. Vediamoli insieme:
In assenza di erosione dello smalto, è comunque opportuna una visita ogni 6-12 mesi per tenere sotto controllo lo stato di salute di denti e gengive
In caso di erosione a un livello minimo, l’igienista può consigliare sull’igiene orale e l’alimentazione, e suggerire al paziente misure per incrementare il livello di fluoro
In caso di problemi più seri al tessuto, l’igienista suggerirà anche le misure più opportune per ridurre l’impatto sui denti e rimineralizzare lo smalto.
Nel prossimo articolo parleremo proprio del fluoro e della sua importanza per una corretta igiene orale!